La Corte era l’unità produttiva dell’economia rurale mantovana, un tempo di piccoli proprietari o affittuari, isolata fra i campi, quasi uguale in tutta la zona, è anche oggi quella tipica della zona del basso mantovano.
Edificio Corte Mastine con casa e fienile (Corte Mastine)
Il loghino invece è una piccola corte in scala ridotta (circa 10-20 biolche), che vede la sezione abitativa saldarsi a quella produttiva. Generalmente la casa si presenta attaccata alla stalla ed al fienile, i quali si proiettano in avanti con il porticato. I rustici sono, alle volte, staccati dal complesso ed ubicati sul lato dell’aia di mattoni.
Due esempi di Corte di Felonica sono: La Palazza e La Cascina
La corte ha una pianta rettangolare di tipo aperto, dove al centro si trova l’aia di mattoni, attorniata dagli edifici che formano tutta la corte, come la casa, la stalla ed una serie di altri edifici, quali i “rustici”, il pollaio, la “colobaia” con i piccioni, il forno, la “barchessa” ed infine il “brolo”, terreno coltivato da alberi da frutto.
Il lato sud si apre libero sulla campagna, mentre l’opposto lato nord è occupato dalla casa padronale, una costruzione massiccia costituita da due piani ed un granaio sovrastante.
All’interno si trova l’àndito, che mette in comunicazione la corte con l’orto e giardino posteriori. Il primo piano, di altezza superiore a quella del piano terra, costituisce la zona notte ed anche lo spazio di sopravvivenza in caso di rottura del fiume Po.
Il granaio, ventilato ed illuminato da finestrelli, un tempo deposito di prodotti agricoli. La stalla, l’edificio più importante dal punto di vista produttivo, si sviluppa, staccata, in linea con la casa oppure a squadra, sul lato ovest e talvolta est.