Le Edicole sacre, i cosiddetti “Chiesolini” ed i Capitelli che si trovano nelle diverse corti e strade di Felonica, sono piccole architetture, a forma di cappella o tempio, contenenti statue di varia misura o immagini sacre.
Vengono identificate per la posizione topografica, per il nome del Santo o del proprietario che l’ha costruita. La facciata è l’unico lato esterno di rilevanza architettonica, mentre all’interno è semplice, a pianta centrale.
L’edilizia povera fa pensare ad una committenza popolare, come atto di ringraziamento per favori ricevuti.

Edicole Merighi

capitello merighi

L’Edicola Merighi si trova nell’incrocio di strade, vicino a via Palazza.capitello merighi interno 2
Da ricerche non è stato possibile stabilire il periodo di costruzione dell’edicola, ma al suo interno veniva conservato un dipinto di Madonna con Bambino risalente al 1500-1600. Si suppone quindi che l’edificio sia di quell’epoca.
Nell’altare si trova una pietra sacra, che si pensa fosse sede di riti sacri.
Il soffitto è caratterizzato da travi in legno.

Da pochi anni è stato restaurato, sia all’interno che all’esterno, così pure il dipinto ed il reliquiario. Dopo il restauro sono state apportate modifiche ed al centro della parete, sopra l’altare, è stato collocata una riproduzione del quadro della Madonna di Pompei fatta giungere appositamente dal Santuario Campano.


Edicola Madonna della neve

capitello madonna della neve 2Edicola della Madonna della Neve è situata nella località Bastione a Felonica. capitello madonna dentro 2
La sua costruzione risale, per la forma, al 1600-1700, ed è intitolata alla Madonna della Neve, perché una straordinaria nevicata in agosto nel 1901, coprì l’argine maestro del Po vicino all’oratorio. All’interno dell’oratorio, dietro all’altare, si trova un dipinto racchiuso in una cornice dorata, che ricorda l’evento. L’opera è dell’artista Anselmo Baldissara di Sermide.
La volta è a botte con la presenza di lunette, dipinta di azzurro ed all’interno si trova anche un’acquasantiera del 1800 in marmo rosso di Verona, a forma di piccola conchiglia.

 


 Capitello della Prova

capitello della prova 2Il Capitello della Prova è recente e si trova all’incrocio che porta a Felonica, in via Fossalta, sulla strada provinciale. La “Prova” anticamente era attraversata da due sentieri che in quel luogo si incrociavano.
Eladio Cantadori nel 1920 lo fece erigere come ringraziamento per essere tornato sano e salvo da San Paolo in Brasile e lo dedicò a Sant’Antonio da Padova.
Il capitello in origine era più alto, in pietra a vista. Con la costruzione della strada provinciale, il capitello fu spostato e rifatto in modo diverso, più basso, con l’immagine di Sant’Antonio Abate, perché la statua è stata distrutta varie volte a causa degli incidenti stradali.
Oggi il capitello è stato ricostruito più verso l’interno, perché distrutto a causa di un incidente. E’ stato ricostruito in pietra a vista e al suo interno ha ancora il santo, a ricordo di una profonda devozione passata.

 


 Capitello Sant’ Antonio da Padova o della Signora Zenobia

capitello signora zenobiaIl Capitello Sant’ Antonio da Padova o della Signora Zenobia si trova sulla strada che porta alla stazione ferroviaria.
Il  capitello, modesto, di piccole dimensioni come ricordo di tempi migliori, quando la casa pulsava di vita e di lavoro. Oggi è in cattive condizioni.
La zona inferiore è composta per ogni lato da una incavatura rettangolare murata, mentre in quella superiore si trova al centro una nicchia, che conteneva una statua in gesso di circa sessant’anni fa, raffigurante Sant’Antonio da Padova. La forma del capitello è cuspidale ed all’estremo si erge una croce lineare in ferro battuto a doppio filo. La sua costruzione viene associata a quella della casa, dopo l’alluvione del Po nel 1879 come ringraziamento, perché i campi coltivati non erano stati danneggiati.
Il proprietario era il padre della Signora Zenobia,e secondo i racconti delle persone, questa signora, sempre vestita di nero, che governava la casa, ogni anno lo stesso giorno faceva pulire il capitello, perché sarebbe passata la processione per la benedizione e le preghiere a protezione dei campi.