Sermide non è ricca di ville o di palazzi, così come invece ci si aspetterebbe in virtù della sua storia e dei tanti personaggi che vi abitarono: podestà, vicari, militari, alte magistrature del Ducato per non parlare dello stuolo di nobili che, pur possedendo a Sermide le migliori corti rurali, dimoravano stabilmente a Mantova nei giri del potere e della mondanità della corte gonzaghesca. 

Numerosi e tragici eventi congiurarono nei secoli contro il patrimonio artistico-abitativo del "Quartiere Castello" e dell'antico nucleo storico: occorre ricordare le disastrose rotte del Po che spazzarono l'abitato (quella del 1839 causò ad esempio il crollo di ben 411 case); la temeraria insurrezione dei Sermidesi contro gli Austriaci del 1848 con la feroce rappresaglia di questi ultimi che diedero alle fiamme le abitazioni del centro cominciando dalle più imponenti e prestigiose; i devastanti bombardamenti aerei del 1944 – '45 che rasero al suolo vie, case, monumenti... il risultato è che dell'antico patrimonio artistico-abitativo rimane solo qualche vestigio.

La rassegna deve iniziare dal palazzo dei Conti Magnaguti di via Cavicchini (oggi della Famiglia Melloncelli), utilizzato di norma dai proprietari come villa estiva. L'edificio, largamente e ripetutamente rimaneggiato nel corso dei secoli, riflette soprattutto il buon gusto dell'ultimo dei Magnaguti, il conte Alessandro, che lo ricostruì signorilmente negli anni '50 dopo le distruzioni belliche, salvando i paesaggi e le scene campestri del pianterreno dipinti dal veronese Cesarini.

 

conti_magnagutiLa grandiosità del palazzo, impreziosito da sontuosi pavimenti di marmzo e di vetro, si proietta all'esterno con il grande parco adorno di piante centenarie. Ai lati del balcone di via Cavicchini ci sono due statue di marmo che raffigurano la Madonna e l'arcangelo Gabriele nel mistero dell'Annunciazione. La prima è del Duecento, la seconda, recente, dello scultore Roberto Rebecchi.

 

 

 

 Un'altra dimora sermidese degna di segnalazione è Villa Castellani di via 29 Luglio, cognome legato al fatto che ad un ascendente del casato – Sartor Teutonicus – venne affidato nel Quattrocento il comando del castello di Sermide. L'attuale edificio, costruito agli inizi del secolo (1906), è una struttura imponente costituita da un corpo centrale e da due ali esterne più basse. Il portale introduce in un vasto androne con salelaterali e la signorile scala in marmo rosa.

 

villa_castellani

A lato sud della villa si sviluppa un ampio parco impostato, come scrive R. Carpani, secondo un "criterio di natura libera ma controllata [...] con alberi di diverse altezze ed età  che convivono a fianco di aiuole coperte di hedera helix" (in Sermidiana, 3-1991).
I Castellani, che si sono fregiati del predicato nobiliare de' Sermedi, hanno dato personalità  di spicco alla cultura e alla scienza: medici, filosofi, poeti, giuristi ecc.

 

 

 

 

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La Corte di Villa Schiavi nasce dalla trasformazione di un edificio rurale annesso alla villa padronale, dalle origini seicentesche. Il restauro ha valorizzato le strutture e i materiali originali e oggi offre, oltre ad ambienti interni rispettosi d

el passato, ambienti esterni verdi e fioriti.Da alcuni anni la Villa è anche ristorante e albergo con sale per convegni e ricevimenti.